SINOSSI
Un dialogo immaginario tra il figlio Saullìn e Roberto Donetta, padre irrequieto e sempre indebitato: contadino della Valle di Blenio, venditore ambulante di sementi, cameriere e poi fotografo. Una narrazione coinvolgente che incrocia la voce di Saulle con l’accurata, per quanto possibile, ricostruzione della vita di Robertòn. Un romanzo biografico fatto di solitudine e povertà ma che documenta anche una vita anomala ed eccezionale nel Ticino di fine Ottocento e primo Novecento.
ESTRATTI RECENSIONI
Il testo ti acchiappa e non ti molla, grazie a un accorgimento narrativo il cui il registro del racconto si snoda, con un accorto gioco di specchi e di rimandi, in un’alternanza continua tra la testimonianza del protagonista e quella del figlio Saulle, l’ultimo a dire addio al padre padrone ormai rinchiuso nella sua grotta mentale, incapace di capire chi gli stava attorno e il mondo nuovo che stava nascendo. (…) Casella riesce nell’impresa di conciliare, con un equilibrio nel quale si sente un grande lavoro di cesellatura e di riscrittura, fatti e narrazione, realtà storica e complementi interpretativi. (Roberto Antonini, “La Regione”)
Raffinato, intenso, avvincente, emozionante, mai retorico, bellissimo sin dalla foto in copertina, convincente e coinvolgente. (Gabriele Ottaviani, “Convenzionali”)
Questa biografia, che mescola abilmente all’esposizione degli eventi, gli scritti di Robertòn e la voce immaginata del figlio Saulle, restituisce onore a un uomo fuori del comune ed è anche una testimonianza preziosa della vita nelle valli ticinesi a cavallo tra ‘800 e ‘900, quando le scarpe erano un lusso che pochi potevano permettersi. (Paola Blandi, “Pensieri accesi”)